I taralli all’uovo molisani sono dolci e si portano a tavola il giorno di Pasqua, come simbolo di buon auspicio per chi li mangia o per chi li riceve in dono. Anticamente non si aggiungeva alcun liquore. Per profumarli, mi consiglia mia mamma, si può aggiungere all’impasto qualche cucchiaio di Brandy. Attualmente nei panifici si trovano i taralli aromatizzati all’anice o glassati con il naspro, una glassa fatta con zucchero semolato e acqua. Io aggiungo l’Anisetta Meletti, prodotto d’eccellenza del territorio di Ascoli Piceno per un sapore delicato e caratteristico.
Dose per 8-10 taralli
INGREDIENTI
300 gr di farina 0
3 uova
3 cucchiai di olio extravergine d’oliva
2-3 cucchiai di Anisetta Meletti o grappa bianca o Brandy (facoltativo)
3 cucchiai di zucchero semolato
1 pizzico di sale
PROCEDIMENTO
Per cominciare, dedicati alla preparazione dell’impasto.
Metti tutta la farina in una ciotola capiente e forma una fontana con le mani, rompi al suo interno le uova, versa l’olio d’oliva, aggiungi lo zucchero e l’Anisetta Meletti, quindi comincia a impastare usando soltanto una mano.
Impasta energicamente sino a che otterrai un panetto liscio e omogeneo.
Copri il panetto con un canovaccio e lascialo riposare per almeno 30 minuti. Nel frattempo riempi una pentola con abbondante acqua fredda e portala a bollore.
Passato il tempo di riposo, scopri l’impasto e lavoralo nuovamente per almeno 15 minuti tirandolo più volte verso l’esterno, così lo renderai elastico.
Dividi l’impasto in due pezzi, stendili con la punta delle dita come per formare due salsicciotti, quindi ricava da questi almeno 3-4 pezzi di impasto.
Stendi ciascun pezzo di impasto con la punta delle dita, dovrai ottenere dei salsicciotti spessi circa 2 centimetri e lunghi 15-20 centimetri, quindi chiudili a cerchio e unisci le estremità. In questo modo i taralli non si apriranno durante la cottura.

Non appena l’acqua raggiunge il punto di bollore, tuffa i taralli 2 alla volta, girali velocemente con una schiumarola per evitale che si attacchino sul fondo e lasciali cuocere sino a che non verranno a galla, quindi scolali e posizionali su un canovaccio pulito.
Continua così finché avrai sbollentato tutti i taralli, quindi coprili con un altro canovaccio pulito e lasciali asciugare per almeno 10-12 ore o per tutta una notte.
L’indomani accendi il forno a 200 gradi, rivesti il fondo di due teglie con la carta forno e incidi la superficie dei taralli con un coltellino affilato, cercando di seguire un andamento circolare.
Inforna i taralli e cuocili per 15-20 minuti, finché risulteranno leggermente dorati sulla superficie.
Sfornali e lasciali raffreddare completamente prima di mangiarli. In un sacchetto per alimenti, si conservano bene fino a una settimana.
ip scriva di canada e non scrive tanto bene…ma..no ho ma lasciata il biscotte per 10 hr…che significa…I do a little baking but never have I heard to leave the biscotti for 10 hrs after boiling
Hi Maria, your mom is not wrong, on the contrary, there are many who do not dry the taralli all night before baking them. But, I recommend it, because if they don’t dry out after boiling them they often get hard. Try to let them rest, I’m sure you will feel the difference … they will be much more friable. It’s a little secret! 😉
OK thank you very much…..I look forward to trying your other recipes!!!
Oh, thank you very much Maria! I am very happy to know that you will try my other recipes! Continue to comment, I’m glad to hear your opinion 🙂
e lasciali asciugare per almeno 10-12 ore. Diciamo che una notte è sufficiente. This is what I was talking about…12 hours to dry….
Is this necessary?
Thank you
My mother used to do them. But she didn’t wait 10 hours for them to dry.
She baked them after a short rest and they came out very nice and big.
Ciao, ho fatto questi taralli, sono buonissimi ma ho dovuto aggiungere altra farina perché l’impasto risultava troppo molle
Ciao Lucia, grazie per aver provato la mia ricetta 🙂 Molte volte il dover aggiungere altra farina può dipendere dalla grandezza delle uova o dalla consistenza più o meno densa dell’olio d’oliva che si utilizza. Ti ringrazio per aver lasciato un commento, alla prossima 🙂